Denominazioni controverse: Schneidehorn
Storia della mappa Dufour
Molti luoghi in Svizzera erano stati privati per molti secoli di un nome stabilito ufficialmente. La popolazione locale di una valle sapeva però esattamente come si chiamava un monte, una collina o un ruscello. I topografi raccoglievano queste informazioni durante i loro lavori di misurazione sul campo. Era consuetudine chiedere al direttore della scuola di un paese quali fossero i toponimi locali. Gli ingegneri annotavano i nomi topografici nei loro libretti di campagna e, se erano sufficientemente importanti, anche nei rilievi ufficiali. La decisione circa la scrittura dei nomi nelle carte e la scelta del nome in presenza di più varianti spettavano esclusivamente all’Ufficio federale di topografia al momento della produzione della carta Dufour (nomenclatura).
Il fatto che l’Ufficio federale di topografia avesse il potere decisionale in merito ai nomi dei toponimi locali portò a delle proteste nei cantoni dopo la pubblicazione dei primi due fogli della carta Dufour nel 1845. Dopotutto, la Svizzera, in quel momento, non era ancora uno stato federale; le competenze delle istituzioni intercantonali, come l’Ufficio Topografico, rappresentavano un elemento molto sensibile e controverso. Un esempio al riguardo è la Critica dei topografi Gottlieb Samuel Studer (1804 – 1890) e Carl Jakob Durheim (1780 – 1866), nella quale si segnalava che la cima indicata come «Schneescheide» si sarebbe dovuta chiamare piuttosto «Schneidehorn». Dufour rispose: «È possibile. Ma a chi spetta la decisione?»
Una proposta dei Grigioni mise finalmente fine alla discussione nel 1846: d’ora in avanti, l’Ufficio Topografico doveva presentare le bozze cartografiche alle autorità locali prima di incidere le lastre di rame. L’Ufficio federale di topografia adeguò il suo modo di procedere di conseguenza.